Come possiamo utilizzare il nostro tetto

Il territorio, le città e gli edifici, nella loro struttura e nella loro modalità di utilizzo, sono al centro di ampi dibattiti che sempre più confermano la necessità di rivedere profondamente la progettualità, le tecnologie costruttive ma anche gli usi e in genere le abitudini e gli stili di vita che sottendono, al fine di fornire risposte adeguate ai grandi cambiamenti a cui oggi assistiamo.
BMI Wierer: il sistema tetto che prevede tuttoBMI Wierer: il sistema tetto che prevede tutto

L'evoluzione della copertura

I nostri tempi sono caratterizzati da un’evoluzione rapidissima e continua che sta toccando molti aspetti della nostra vita; la osserviamo nelle dinamiche geopolitiche ed economiche che coinvolgono l’intero pianeta, ma diventano più concrete quando investono gli aspetti più tangibili della nostra vita, diventando evidenti quando ci confrontiamo, ad esempio, con l’innovazione tecnologica, la mobilità, le scoperte in campo scientifico, medico e della comunicazione. Avvicinandoci ancora di più al nostro quotidiano ed agli eventi che comportano conseguenze dirette sulla nostra esistenza, notiamo che altri fattori (quelli legati al clima, per citarne uno) ed altri processi (costi e disponibilità di materie prime ed energia, ad esempio) stanno assumendo un ruolo sempre più rilevante, richiedendo azioni concrete ed una profonda revisione culturale: non a caso due delle parole chiave di questo periodo sono resilienza ed adattamento, spesso associate ai cambiamenti climatici, alle questioni energetiche ed ambientali  ed alla loro relazione con le esigenze economiche e sociali. Questi cambiamenti porteranno inevitabilmente a rivedere molte nostre abitudini ed investiranno sempre più l’ambito del “costruito”. 

Quando parliamo di tetto, oggi, dobbiamo andare molte oltre le classiche funzioni che abbiamo sempre riconosciuto a questo sistema costruttivo; la copertura non è più “solo”:

  • l’elemento sommitale che separa il volume abitato dall’esterno

  • ciò che ci difende dall’intrusione di cose/persone dall’alto

  • il manufatto che ci protegge dalle intemperie (pioggia e neve se ci troviamo in luoghi piovosi, il caldo se viviamo in climi secchi)

  • un apparato costruttivo che esprime anche una funzione estetica nel dialogare con il resto dell’edificio e con l’intorno.

La copertura deve rispondere anche ad altre necessità che hanno sì a che fare con la funzionalità propria di questo manufatto, ma anche ad altre di natura differente, che possiamo brevemente qui riassumere.

Il tetto deve essere un luogo sicuro e quindi adeguato sotto l’aspetto statico/strutturale; essere stabile, durare a lungo e resistere all’azione estrema di venti sempre più intensi e di terremoti, qualora ci si trovi in zone sismiche. Deve proteggere i suoi abitanti e garantire l’incolumità di terzi specialmente se l’edificio è ubicato in centri abitati, oltre a non arrecare danni in casi di eventi particolari. Il tetto sicuro è anche quello su cui si lavora in sicurezza, perché sono sempre necessarie le azioni manutentive e frequenti le installazioni impiantistiche di varia natura. Per questo è importante studiare e selezionare gli elementi più adeguati del manto ed i sistemi di fissaggio ed ancoraggio di ogni singola componente del tetto (dalla listellatura alla tegola fino ad arrivare ai vari strati del sistema tetto).

La copertura, insieme agli altri elementi trasparenti ed opachi dell’involucro, concorre a migliorare le condizioni di comfort interno durante tutto l’anno, relazionandosi ad un apporto energetico opportunamente pianificato, ad una gestione impiantistica strutturata ed assicurando il contenimento - se non l’eliminazione - delle dispersioni energetiche e dei dispendi economici.

Il tetto deve essere sostenibile: ciò significa che deve essere progettato e realizzato per durare nel tempo oltre che richiedere la minima manutenzione ed ulteriori interventi che impattano in termini logistici, di costi, di inquinamento, di impatto ambientale. 

La copertura offre una sede sicura ed efficace per le fonti rinnovabili, il cui apporto oggi costituisce davvero la differenza. Il sistema solare termico e i pannelli fotovoltaici offrono una soluzione energetica quanto mai vantaggiosa. Per questo, quando progettiamo un tetto, definiamolo geometricamente confrontandoci consapevolmente con le caratteristiche locali, specie in termini di esposizione ed orientamento.

Un buon tetto contribuisce a controllare le caratteristiche microclimatiche locali: rammentiamo che non è solo il colore degli elementi edilizi a portare con sé conseguenze microclimatiche. Facciamo degli esempi: se ci troviamo in un contesto tradizionale, la tegola più adatta sarà principalmente di un bel rosso argilla. Il rispetto per i luoghi e le prescrizioni normative che tutelano e valorizzano il paesaggio circostante ci chiederanno di perpetuare questa tipicità. La necessità di contenere l’eventuale effetto di micro-surriscaldamente locale che – specie in contesti fortemente urbanizzati – potrebbe portare al peggioramento del fenomeno di isola di calore, potrà essere superato da un buon apporto di ventilazione sottotegola. Diversamente se siamo in altura, il fatto che il tetto scuro (definito da lastre di pietra, ad esempio o da tegole nere o grigie) capti e trattenga l’irraggiamento è da considerarsi come un effetto benefico, perché quel caldo penetrerà all’interno dell’edificio nelle ore notturne, quando la temperatura scenderà, migliorando le condizioni interne.

Il tetto deve concorrere a garantire l’inclusività: una copertura funzionale e piacevole migliora la qualità architettonica dell’edificio che copre e la sua percezione dall’intorno ma anche le condizioni di vita dei suoi abitanti; e questo è tanto più vero quando si parli di quartieri più popolari e periferici, localizzati spesso in zone più fragili sotto il profilo socio/economico. L’inclusività ha a che fare anche con il consumo delle risorse idriche: un buon sistema di raccolta di deflusso delle acque piovane in copertura, associato ad un idoneo sistema di raccolta delle stesse, ci soccorre nelle stagioni sempre più estese di siccità. Le piante dei nostri giardini e delle terrazze godranno della giusta quantità di irrigazione senza comportare il consumo di acqua potabile. 

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Il tetto piano: una soluzione dai mille vantaggi

Le considerazioni espresse sopra valgono tanto per una copertura discontinua (a falde), quanto per quella continua (piana). La protezione dalle intemperie, la corretta risposta energetica ed acustica, la valutazione del comportamento al fuoco, le misure sostenibili valgono per tutti i tipi di tetto. Ma sul tetto piano possiamo spingerci oltre, con altri suggerimenti da prendere seriamente in considerazione quando si stia per realizzare una nuova costruzione o si debba intervenire su un vecchio lastrico solare.

La copertura piana, infatti, racchiude una prerogativa davvero unica: può essere utilizzata!

Un tetto piano – ben protetto perimetralmente, s’intende - è un meraviglioso spazio esterno aggiuntivo, che si somma a terrazzi, balconi e cortili. Se l’edificio, poi, è plurifamiliare o ospita uffici, il tetto diviene luogo di socializzazione e contatto umano. Ancora una volta la copertura è luogo di inclusività! Può accogliere attività ricreative e/o produttive e diviene un ulteriore spazio esterno collettivo.

Ancora: la copertura piana può ospitare, quando ciò sia permesso dagli strumenti urbanistici, un ampliamento volumetrico dell’edificio senza che questo comporti un ulteriore consumo di suolo naturale.

La copertura piana può essere un luogo produttivo:

frequentemente vi trovano sede i sistemi impiantistici a servizio dell’edificio ed estesi sistemi fotovoltaici, in grado, peraltro, di captare perfettamente i raggi solari indipendentemente dall’esposizione del fabbricato.

Può poi accogliere serre solari e bioclimatiche che non solo migliorano l’efficienza energetica dell’edificio e le caratteristiche di comfort interno, ma definiscono nuovi spazi aggiuntivi da vivere in inverno e luoghi in cui conservare piante e piccole coltivazioni protette.  In tutta Europa stiamo poi osservando la realizzazione di serre solari in grado di riscaldare l’acqua per interi edifici: il calore captato dalle serre in eccesso, infatti, scalda l’acqua immagazzinata in serbatoi posti al piano terra dello stabile e viene trasferita ai singoli appartamenti.

Sempre più spesso, la copertura piana è un orto urbano, che non solo contribuisce al consumo di frutta e verdura della/e famiglia/e ma talvolta si inserisce in progetti socio-educativi, anche ludici e di scoperta, divenendo un luogo didattico per grandi e piccini. 

Quando il tetto piano è destinato a verde, i benefici si moltiplicano. Che sia di carattere estensivo (quindi solo decorativo) od intensivo (un bel giardino da vivere) il verde migliora la percezione del costruito. Ma i vantaggi non si fermano qua.

L’ulteriore stratigrafia di cui l’elemento vegetale ha bisogno, comporta:

  • un incremento della funzionalità isolante specie in fase invernale

  • la riduzione dell’azione di degradazione dovuto a gelo e grandine

  • il miglioramento del microclima nei periodi siccitosi, grazie all’azione evotraspirante che determina

  • il controllo ed il contenimento dello smog

  • un’ulteriore protezione degli strati funzionali della copertura, meno esposti alle intemperie

  • il miglioramento della capacità di controllo del deflusso delle acque meteoriche; la quantità di pioggia derivante dalle sempre più frequenti “bombe d’acqua” viene rallentata nella sua intensità e convogliata con una maggior controllo al sistema di raccolta ed allontanamento grazie allo strato di terreno disposto in copertura, evitando così di mandare in crisi il sistema fognario locale.

Il tetto verde, anche quando contenuto, determina sempre un prezioso tassello aggiuntivo nel sistema delle aree verdi dei contesti antropizzati. Uno spazio da vivere, un piccolo polmone sano. 

Molte sono le azioni che si stanno compiendo per incentivarne la realizzazione: alcune amministrazioni cittadine le stanno promuovendo, altre - ancora più evolute - si stanno dotando di software di monitoraggio per valutare quali tetti possano essere trasformati per incrementare il verde cittadino. In Italia siamo un poco lenti e legati alla tradizione, ma già si osservano grandi passi in avanti, anche a seguito di direttive europee molto chiare ed orientate in tal senso.

BMI Italia può darti un aiuto concreto per capire come intervenire sul tuo tetto, qualunque esso sia! 

BMI EXPERT, in particolare, può suggerirti preziose informazioni e soluzioni materiche e stratigrafiche per la tua copertura di domani, nel rispetto delle molteplici necessità di oggi.

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