Come realizzare l’isolamento di un tetto esistente

Quando si parla di isolamento termico del tetto, quali sono gli aspetti da considerare per intervenire? Cosa significa isolare un tetto e perchè farlo? Vediamo insieme i dettagli per isolare la copertura e garantire un comfort termico in casa.
Isolamento termico
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L'isolamento termico delle coperture

In Italia il patrimonio immobiliare risale per lo più agli anni 60 – 90 e questi immobili hanno alcune caratteristiche ben precise, spazi molto ampi, una disposizione degli ambienti interni non sempre funzionale, metrature ampie, difficili da riscaldare. In questo arco di tempo le tecniche di costruzione hanno riflettuto i cambiamenti apportati dal boom economico del dopoguerra e sono caratterizzate dall’utilizzo di materiali più economici con struttura portante più “leggera” con pareti e solai molto sottili che aumentano la dispersione termica.

Nelle costruzioni realizzate nell’arco di quei 30 anni, tra gli ambienti abitati e il tetto veniva generalmente realizzato un vano vuoto, una soffitta non riscaldata, che fungeva da intercapedine tra l’esterno e gli ambienti riscaldati che in qualche modo limitava la dispersione di calore o lo scambio diretto tra l’ambiente abitato e caldo e l’esterno freddo.

In linea di massima tuttavia fino agli anni 90 non si è prestata grande attenzione all’isolamento termico delle coperture, aspetto tenuto maggiormente in considerazione dagli anni 2000 quando si è sviluppata una maggiore sensibilità verso il tema del risparmio energetico e quindi verso tutto ciò che contribuisce a diminuire le dispersioni termiche e i consumi energetici.

In tempi più recente, soprattutto nell’ultimo anno, il settore dell’edilizia residenziale vive una fase di fermento per via delle tante novità in merito agli incentivi economici per l’efficientamento energetico degli immobili e sarà sicuramente capitato di sentir parlare o di leggere di interventi di coibentazione su tetti esistenti.

Al di là dei recenti incentivi economici, svariati possono essere i motivi per i quali si giunge alla decisione di intervenire sul tetto ma qualunque sia la motivazione occorre essere consapevoli dell’importanza che questi interventi hanno affinché venga garantito il comfort e il benessere termo-igrometrico. 

In epoca moderna gli ambienti sottotetto sono ormai ambienti vissuti e riscaldati e la copertura è la parte di un edificio attraverso la quale avviene gran parte della dispersione termica pertanto è fondamentale la sua coibentazione al fine di proteggere l'abitazione dal freddo invernale e dal caldo estivo ed ottimizzare e ridurre i consumi di energia.

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Ma cosa significa coibentare un tetto? Quali sono gli aspetti da tenere in considerazione quando si decide di approcciarsi ad un intervento di coibentazione di un tetto esistente?

La coibentazione del tetto implica il posizionare uno strato isolante per migliorare la risposta termica e il comfort della propria abitazione; lo strato isolante potrà essere posizionato all’estradosso del solaio di copertura, cioè sulla superficie esterna (o superiore) del solaio oppure all’intradosso dello stesso, cioè sulla superficie interna (o inferiore), o ancora sull’ultimo solaio orizzontale.

Esempi di isolamento - Fonte: Ordine Architetti Torino

Delle tre alternative la migliore è sicuramente quella di posizionare i pannelli isolanti all’estradosso delle falde inclinate, immediatamente sotto le tegole e lo strato di ventilazione, questo fa sì che l’azione termo-isolante dei pannelli venga coadiuvata dalla ventilazione sottomanto, quest’ultima evita la formazione di umidità, condense e muffe.

Un tetto ventilato, in cui una lama d’aria scorre nello spazio fra il manto e i singoli elementi di copertura, permette di avere sempre ambienti salubri, con un tasso igrometrico ottimale ed evitare sbalzi termici.

La coibentazione di un tetto, abbinata quindi alla ventilazione sottomanto, consente di apportare importanti miglioramenti dal punto di vista dello sfasamento termico estivo, in quanto l’aria, entrando dalla linea di gronda e uscendo dalla linea di colmo, aiuta ad abbassare la temperatura interna degli ambienti, smorzando l’onda termica; e di quello dell’isolamento termico invernale, in quanto lo strato isolante trattiene il calore degli ambienti riscaldati all’interno riducendo le dispersioni consentendo, oltretutto, un abbattimento dei consumi energetici e quindi dei costi di gestione mentre la ventilazione sottomanto consente di smaltire il vapore acqueo, proveniente dall'ambiente sottotetto riscaldato, prima che esso condensi ristagnandovi e dando origine a possibili muffe.

Gli aspetti da tenere in considerazione quando si decide di isolare il tetto sono molteplici; un’informazione che potrebbe essere utile avere è l’età costruttiva dell’immobile questo perché conoscendo l’epoca costruttiva si potranno ipotizzare gli strati presenti sotto il manto di copertura e la tipologia costruttiva e identificare il tipo di intervento migliore per quella specifica copertura ma indubbiamente gli aspetti più importanti di cui tener conto sono la zona climatica in cui ricade la località in cui si trova l’immobile e la struttura della copertura dell’immobile stesso (legno o latero-cemento).

Scarica la guida all'isolamento del tetto

Immagine Scheda

Isolamento e zona climatica

Isolamento e zona climatica

Il D.P.R. n. 412 del 26 agosto 1993 suddivide il territorio nazionale in sei zone climatiche, questa suddivisione consente di determinare quale sia il fabbisogno termico di una specifica zona d'Italia e quindi le caratteristiche che devono avere gli isolanti in termini di trasmittanza e i loro spessori.

Mappa Climatica Itala

Isolamento e struttura del tetto

Tenendo sempre presente quanto prescritto dalla normativa, l’altro aspetto da considerare è la struttura della copertura; a seconda che sia in legno o in latero-cemento, è consigliabile utilizzare l’uno o l’altro materiale che apporti più o meno massa alla copertura e consenta di aumentare i tempi di sfasamento (tempo che impiega l’onda termica per fluire dall’esterno all’interno attraverso un materiale).

Fermo restando che in linea generale un efficiente “sistema tetto” è costituito da:

-          Membrana con funzione barriera (o schermo) al vapore;

-          Strato isolante;

-          Membrana con funzione traspirante;

-          Strato di ventilazione;

-          Manto di copertura;

è bene prestare molta attenzione al materiale per isolare che viene posato in funzione, come già specificato alla struttura della copertura.

Copertura in legno

Copertura in legno

Nel caso di coperture in legno un materiale fibroso come la Lana di Roccia è sicuramente più raccomandato in quanto, oltre a dare una maggiore massa alla struttura e quindi un aumento dei tempi di sfasamento e ad avere una funzione fonoassorbente, la composizione del materiale consente anche la traspirazione dell’assito in legno sul quale vengono posati i pannelli.

La traspirabilità dell’intero pacchetto viene poi coadiuvata dall’impermeabilizzazione posta sopra e sotto pannelli isolanti. La membrana posta sotto lo strato isolante, subito sopra il supporto in legno (assito) dovrà essere una membrana con funzione barriera/freno/schermo al vapore per impedire che il calore degli ambienti interni penetri nello strato isolante condensando; la membrana posta sopra lo strato isolante dovrà essere una membrana traspirante la quale, oltre ad avere funzione impermeabilizzante ed impedire il passaggio dell’acqua piovana eventualmente infiltratasi dal manto di copertura, fa sì che l’eventuale vapore formatosi nel pacchetto trovi sbocco evaporando ed evitando così la formazione di muffe e condensa.

Stratigrafia legno

Copertura in latero-cemento

Copertura in latero-cemento

Nel caso di coperture in latero-cemento, in cui non si ha necessità di apportare massa alla copertura, la scelta può ricadere su materiali sintetici come l’EPS (polistirene espanso sinterizzato) o il PIR (poliuretano espanso rigido) rimanendo invece invariata la scelta e la funzione delle membrane impermeabilizzanti.

I pannelli isolanti in polistirene o poliuretano consentono una riduzione degli spessori degli stessi a fronte di ottime prestazioni termiche molti di essi oltretutto sono sagomati o costituiti con listelli di ventilazione o di aggancio tegola già integrati e consentono di velocizzare le procedure di posa del manto di copertura.

Stratigrafia tetto al mare

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