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Nell’accordo di Parigi del 2015 i paesi che facevano parte delle Nazioni Unite avevano condiviso la necessità di mantenere l’aumento medio della temperatura globale ben al di sotto dei 2° rispetto ai livelli preindustriali, tentando di limitare questa soglia a 1,5°.
Obiettivo ribadito ulteriormente a Glasgow nel 2021 quando gli stessi si sono impegnati a rafforzare i loro obiettivi per il 2030 entro la fine del 2022. Con la direttiva l'Unione Europea sostanzialmente si è strutturata per ridurre le emissioni nette di gas serra dell’intera economia continentale di almeno il 55% entro il 2030 rispetto ai livelli del 1990.
Gli obiettivi dell’Unione si possono tradurre, sintetizzando il documento approvato dal Parlamento Europeo il 14 marzo scorso, nei seguenti orientamenti:
Inoltre per riscaldare le residenze siano usati principalmente:
A fronte di ciò le fonti rinnovabili ed in particolar modo l’energia solare, svolgeranno un ruolo chiave nella riduzione della dipendenza dai combustibili fossili.
Abbiamo visto come la Direttiva recentemente approvata promuova il miglioramento della prestazionalità energetica degli edifici e la riduzione delle emissioni dei gas serra nel tentativo di definire un patrimonio immobiliare ad emissioni zero entro il 2050.
Per ottenere questo dispone, tra le altre misure:
Inoltre si esprime su concetti tra cui emerge:
Tale trasformazione deve avvenire:
Innanzitutto è bene evidenziare come la Direttiva riguardi due tipologie di edifici.
Gli edifici residenziali esistenti devono raggiungere:
Gli edifici non residenziali e di proprietà pubblica esistenti devono raggiungere::
Per quanto riguarda gli edifici nuovi:
Saranno esclusi dai presenti obblighi:
Relativamente ai sistemi di riscaldamento la Direttiva prevede che entro il 2024 si dia seguito al divieto di incentivi per l’installazione di caldaie alimentate a combustibili fossili, specie a gas, esentando i sistemi ibridi (caldaia a condensazione + pompa di calore) e le caldaie certificate per funzionare anche con combustibili rinnovabili (idrogeno e biometano).
Inoltre prevede l’obbligo di installazione degli impianti a energia solare:
Si precisa che i tempi per l’adozione definitiva di queste norme sono ancora lunghi: la Direttiva necessita di un ulteriore passaggio tra Parlamento, Commissione e Consiglio UE dopodichè i paesi membri avranno due anni di tempo per recepire il provvedimento.
Il Governo italiano, inoltre, si è espresso in modo negativo su questa Direttiva: pur riconoscendo, infatti, il carattere urgente di decarbonizzazione e ristrutturazione del patrimonio edilizio, si sottolinea che la realtà italiana sia del tutto anomala e fatta di un contesto geografico, di questioni storiche e di una visione della casa come “bene rifugio” che possono portare al mancato rispetto dei tempi, al mancato raggiungimento delle classi energetiche richieste e ad una distorsione del mercato.
Non si possono che attendere, quindi, le eventuali precisazioni da parte dell’Europa e le derivazioni italiane in termini prescrittivi e di individuazione di fondi ed incentivazioni che verranno istituiti.
Il tetto è uno degli elementi costruttivi più volte citati dalla Direttiva e questo non fa che sottolineare il suo ruolo nella risposta energetica che l’involucro edilizio, di cui fa parte, determina.
Ma come possiamo pensare alla copertura affinchè contribuisca a raggiungere gli ambiziosi – quanto necessari – obiettivi individuati dalla Comunità Europea?
Ecco alcuni suggerimenti pratici:
In ultimo: un tetto è sostenibile se è qualitativo, richiede poca manutenzione e dura nel tempo.
Tutte queste componenti forniscono la giusta risposta al concetto di ristrutturazione energetica profonda verso cui stiamo andando; e BMI Italia, con le sue soluzioni, è già in linea con gli obiettivi energetici ed ambientali europei.
Se devi realizzare un progetto puoi chiedere un supporto tecnico al team di BMI Expert. Potrai confrontarti per definire la soluzione migliore per le tue esigenze di progettazione ricevendo anche un fascicolo tecnico.
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BMI Wierer, che conosce tetto per tetto tutta l’Italia, ha previsto un sistema tetto pronto ad affrontare ogni esigenza. Perché progettare è sempre guardare al futuro e offrire prodotti, soluzioni e servizi che dimostrino la loro efficacia nel tempo.