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Sono 5 i parametri determinanti che condizionano il nostro “vivere sano” e ci consentono di abitare in un edificio che possiamo definire salubre:
La temperatura ottimale in uno spazio abitativo dovrebbe attestarsi sui 21°C. Ogni ambiente, tuttavia, necessita di temperature differenti: 18°C in cucina, 20°C in soggiorno, mentre nella zona notte la temperatura si attesta sui 20°-22°C che di notte deve essere portata a 18°-19°C per tutelare la salute e scongiurare diversi disturbi, specie respiratori.
Il tasso di umidità da mantenere in un ambiente domestico si aggira attorno al 40-50%, in modo da evitare patologie respiratorie, sviluppare le giuste difese immunitarie ed impedire la formazione di muffe, deleterie per la nostra salute.
La qualità dell’aria che respiriamo è importante quanto la qualità del cibo che ingeriamo; nelle abitazioni troppo spesso l’aria è decisamente più inquinata di quella che respiriamo all’esterno: le muffe, le esalazioni tossiche derivanti dai prodotti igienizzanti e dai materiali che compongono la casa e gli arredi, le attività quotidiane possono influenzare negativamente la nostra salute, disturbare il sonno e l’umore.
L’illuminazione naturale influenza il benessere psicofisico dell’uomo e migliora la percezione degli ambienti. Pensarla correttamente permette di ridurre i consumi energetici sia perché riduce l’apporto di illuminazione artificiale, sia perché aumenta gli apporti solari nel periodo invernale.
L’inquinamento acustico rappresenta ancora oggi una drammatica presenza quotidiana percepita soprattutto per chi vive in condominio. Il disturbo provocato dal calpestio al piano di sopra, dagli scarichi del vicino o dal movimento costante dell’ascensore oltre che dalle urla e schiamazzi provenienti dall’esterno compromette il livello di benessere ed il riposo di molte persone.
Negli edifici preesistenti, realizzati nei tempi addietro con logiche costruttive differenti, gli interventi sono volti a definirne l’involucro, adeguandolo alla normativa vigente. Le corrette modalità progettuali ed esecutive saranno tese a:
In termini di lavorazioni questi interventi si traducono in:
Tutte queste riflessioni si estendono anche all’edificazione “ex novo”, con il vantaggio di poter prevedere le soluzioni tecniche più adeguate in assenza di limiti dettati dalle preesistenze.
In questi casi ricordiamo anche come siano importanti e debbano essere ottimizzati:
Dalla valutazione delle esigenze alla richiesta di un sopralluogo, dalla definizione di un preventivo alla scelta dell’impresa e del prodotto: una breve guida che sintetizza tutte le fasi per eseguire un intervento sul tetto di casa.
Sempre più spesso abbiamo definito il tetto come un sistema integrato sottolineando il ruolo della stratigrafia interagente ventilata che oggi determina la copertura.
In quest’ottica, la corretta progettazione ed esecuzione della copertura - sia essa pensata per un edificio da realizzare “ex novo”, sia come il nuovo “cappello” di un edificio preesistente - incide in modo significativo perché consente di:
Le modalità di intervento devono essere valutate e verificate con un progettista esperto, che suggerirà le proposte più adeguate, tarate sul nostro specifico edificio, sul contesto climatico e nel rispetto delle differenti normative (da Regolamento Edilizio, igienico-sanitarie, energetiche, di sicurezza, …) vigenti.
Stai pensando di intervenire sul tetto per prevenire o risolvere possibili danni dovuti ad eventi naturali?
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