Di che colore vuoi il tuo tetto?

Nella nostra casa il colore riveste un ruolo primario, ma anche sul tetto può avere la stessa importanza. Per questo può essere interessante approfondire gli aspetti che possono determinare la scelta del suo colore.
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Il colore nella casa: qualche riflessione

Il colore è ovunque perchè comunica, parla di noi, della nostra sensibilità e della nostra personalità. Siamo orientati a scegliere il colore che più ci rappresenta, per lo meno in quel momento; in certi periodi possiamo anche trovarci maggiormente a nostro agio con tinte differenti.
Non è solo una questione di gusto: è proprio una sorta di “orientamento” inconsapevole. Ognuno di noi, davanti ad una ampia tavolozza, sceglie il colore che più rispecchia le prerogative della propria personalità.

Il colore trova una logica non “solo” nella scienza (come dimostrava Newton), ma più in profondità anche nella poetica, nell’estetica e nella psicologia (come spiegava Goethe). In seguito sono Kandinskij e Max Lüscher ad esprimere contributi importanti sulla psicologia del colore: il primo espresse l’effetto emozionale che si sprigiona dalla percezione del colore, considerato un “mezzo per influenzare direttamente l’anima”, per farla vibrare, esprimendo un vero e proprio “principio di necessità interiore”. Il secondo è, invece, colui che ha stabilito un vero e proprio metodo scientifico di analisi: il test dei colori, che consente di valutare lo stato psicofisico di una persona in base alla sua preferenza. Secondo questo psicoterapeuta la base teorica di scelta è la psicologia autoregolativa: ogni essere umano tende al raggiungimento dell’armonia.

Il test dei colori ammette un’analisi molto ampia ed indica le peculiarità proprie di ogni colore che la luce ci permette di percepire. In questo post ci limiteremo a tracciare un’analisi estendibile ai soli colori di cui disponiamo sui nostri tetti: una simpatica riflessione per parlare di coperture in modo “leggero”.

Analizziamo le prerogative emozionali dei colori caldi:

  • Rosso : il colore della passionalità, dell’eccitazione, dell’estroversione, della forza; è un colore che si impone

  • Arancione : il colore della positività, dell’energia e della fertilità: esprime vitalità, salute, ottimismo, consapevolezza, armonia e fiducia. E’ un colore un po’ vanesio

  • Giallo : simbolo di luce e di estroversione: esprime espansività, energia, movimento, libertà, autonomia, cambiamento e novità. E’ un colore narciso e molto dinamico

  • Grigio : è il colore del distacco, della neutralità e della prudenza, della difesa e protezione, di chi volutamente si distacca dalle emozioni

  • Marrone : il colore di chi è in armonia con se stesso ed il mondo e ricerca costantemente questa armonia: il colore che rappresenta la solidità, le radici, la materia, la corporeità, l’emotività

  • Nero : il colore della negazione, del distacco; il non colore, ma è anche sinonimo di classe ed eleganza.

Anche le scelte sulla nostra casa si riconducono a queste riflessioni.

Chiaramente il discorso si fa infinitamente più interessante e vario e può attingere ad una moltitudine di sfumature quando ci si occupa di tessuti, arredi, finiture. Di recente abbiamo visto tinteggiature persino sgargianti e quanto mai discutibili sulle murature esterne delle nostre abitazioni. Sul tetto il discorso si ridimensiona e si comprime a un ridotto numero di possibilità.

Talvolta le nostre scelte in questo senso sono addirittura imposte. Pensiamo, ad esempio, ai casi in cui la nostra abitazione si trovi in un centro storico o in borgate: qui il colore è certamente quello della tradizione; non si può e non è conveniente scegliere altro. Ma supponiamo di costruire la nostra abitazione in un ambito neutro, in cui tutti i colori asseconderanno il gusto generale con cui concepiamo l’intero edificio: tenderà a certe nuance se il nostro gusto sarà tradizionale, ad altre se esprimeremo attualità.

Cosa accade sul tetto?

In generale possiamo sostenere che la scelta di un colore sul tetto si colloca tra due estremi, entro cui si inseriscono gli atteggiamenti intermedi:

  • l’estremo “caldo”, che attinge alla storia, alla tradizione, al focolare, a qualcosa che è stato assimilato e va tramandato;

  • quello “freddo” che corrisponde alla modernità, all’adesione alla contemporaneità, alla linearità ed essenzialità, alla rottura o comunque al distacco dalla storia, dall’atteggiamento passatista.

La selezione avverrà mettendo insieme questioni di gusto, di trascorsi emotivi, ricordi, necessità di integrazione o voluto distacco dall’origine, necessità emotive, sensoriali e tattili. Questo perché un colore non è fatto “solo” delle componenti dello spettro visivo ma ha a che fare anche con la texture che sottende, con la lucidità o l’opacità, la capacità o meno di riflettere, con l’omogeneità o la disuniformità. Facciamo un esempio pratico con i materiali che BMI Italia propone.

Ami un tetto decisamente classico, quasi fatto a mano? Ecco le calde sfumature delle terre.

Ecco le calde sfumature delle terre.

Vuoi tradizione e contemporaneamente distacco dalla stessa?

Varietà di finiture: tra texture e design

I gusti sul tetto rappresentano, naturalmente, la traduzione delle possibilità che la materia e la tecnologia consentono: derivano dalla terra, dal cemento e dal suo mix con gli altri inerti, dalla tecnologia di cottura, dalla tecnica di engobbio, di verniciatura e finitura superficiale.

Ma un domani, chissà, forse si potrà disporre di qualcosa in più: una personalizzazione del tetto, secondo texture, colori e disegni originali.

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