Le tegole in cotto: come la tradizione dell’argilla incontra l’innovazione del tetto

Le tegole in cotto sono spesso associate agli stili architettonici più classici e tradizionali. Vediamo come in realtà la selezione delle argille e le lavorazioni ad esse abbinate abbiano permesso di sviluppare nuovi design, con profili e forme innovativi, ideali anche per le progettazioni più contemporanee e moderne.
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La tegola in cotto nel tetto

Il tetto contribuisce fortemente a delineare l’assetto formale di un edificio: non solo in termini geometrici (numero, disposizione e pendenza delle falde …) e nel rapporto che instaura con il volume architettonico che conclude ma anche e soprattutto nella scelta del materiale che caratterizza il suo manto, primo strato funzionale del “sistema tetto”.

Ecco che distinguere le forme ed i profili degli elementi in terracotta, conoscere la loro origine ed il loro avvicendarsi nella storia e nei luoghi, ci aiuta a scegliere tra una copertura classica o più contemporanea, nella scia - almeno a livello materico - della tradizione.


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La terracotta: un materiale che “lega” le architetture

Quando osserviamo gli antichi borghi distribuiti nelle pianure e nelle zone collinari della nostra bellissima Italia, siamo pervasi da una piacevolissima sensazione di armonia e di bellezza.
Rimaniamo stupiti da come in passato l’uomo sia stato in grado di costruire manufatti “artificiali” in totale equilibrio con il paesaggio circostante, senza che questi si imponessero con forza ed invadenza. Questa piacevolezza è certamente dovuta anche alla scelta - in passato obbligata - di utilizzare i materiali locali.

Tegole in cotto e argi


La terracotta è una delle protagoniste di questa magia. Una materia calda, tattile, quasi morbida che unisce ed armonizza le molte parti di un edificio: le murature, il tetto, i decori, le cornici, i pavimenti, realizzando così una sorta di fil rouge che coinvolge l’intero manufatto, accordandolo alle tante varietà di paesaggio. Un ruolo analogo è stato rivestito anche dagli altri materiali naturali: la pietra ed il legno, più frequenti nelle zone montuose e lungo i corsi d’acqua.

Tutti questi elementi si sono tradotti in meravigliosi insediamenti antropici che si confondono “istintivamente” con l’ambiente circostante. In quanto prodotti presenti in natura, convergono unanimemente nella “tradizione”: una tradizione che non tramonta mai e si è saldata a prassi esecutive note, consolidate, affidabili. Ecco che materia e sistemi costruttivi si affermano nel tempo arrivando a definire dei paesaggi tipizzanti, il cui valore, riconosciuto ed amato, è da preservare e valorizzare.

Argilla rossa per tegole in cotto


E’ proprio dalla necessità di non snaturare alcuni luoghi – si pensi ai centri storici, ai nuclei minori ed alle borgate – che nascono i corpus normativi di tutela: è per questo che in certi contesti, quando ci si confronta con la Pubblica Amministrazione, emergono prescrizioni materiche incisive, tanto in ambito di ristrutturazione, quanto di nuova edificazione.

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Tegola in cotto Teatro Regio Torino

Come nascono i coppi e le tegole in cotto

La tegola in cotto è un materiale ceramico a pasta porosa che vede nell’argilla il suo punto di forza: un materiale rintracciabile in natura, da sempre utilizzato nei processi di edificazione.

L’argilla ha intrinsecamente caratteristiche di resistenza meccanica, leggerezza, isolamento, inattaccabilità dai parassiti e durabilità e assume quelle colorazioni differenti che derivano dalle caratteristiche proprie del suolo, con variazioni locali che la rendono tipica di ogni luogo: un caldo rosso mattone nel nord Italia, un più tenue rosato nel Centro, con sfumature gialle in Sicilia e via dicendo.
Anche il passare del tempo non ne scalfisce l’effetto estetico: la patina che si realizza sulla superficie di tegole e coppi rappresenta, invece, un plus apprezzato.
L’argilla è formata da minerali come la caolinite, l’illite, la montmorillonite, ossidi di ferro e carbonato di calcio e impurità, quali pirite, quarzo e salgemma. Viene estratta in cave a cielo aperto e stoccata al coperto per permetterne la stagionatura.

Tegole "ecologiche" in laterizio BMI

Le cave di estrazione dell'argilla vengono restituite all'uso agricolo dopo una serie di operazioni di recupero ambientale diventando verdi colline.

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Le cave di estrazione dell'argilla vengono restituite all'uso agricolo dopo una serie di operazioni di recupero ambientale diventando verdi colline

L’unione di differenti tipologie di argille - nel caso delle tegole in laterizio BMI WIERER sono 5 tipi differenti - permette di raggiungere le migliori caratteristiche in termini di resistenza, compattezza e porosità.

Nella produzione delle tegole in cotto si susseguono le seguenti fasi:

  1. Fase di dosaggio macinazione e miscelazione delle argille, per ottenere l’omogeneità voluta

  2. Fase dell’aggiunta di acqua nelle giuste quantità, al fine di rendere l’impasto plastico e lavorabile

  3. Fase della formatura, per definire i profili voluti della tegola o del coppo, attraverso processi di pressatura dell’impasto in stampi

  4. Fase di essicazione lenta e graduale in forni a 50°, per eliminare quell’acqua in eccesso che potrebbe produrre deformazioni e screpolature

  5. Fase dedicata ai trattamenti superficiali, volti a individuare le differenti finiture

Ma è il momento di cottura a determinare le attitudini proprie del materiale, specie in termini di stabilità e resistenza. L’argilla viene cotta in forni a tunnel a temperature che vengono innalzate gradualmente fino a raggiungere i 980°, portando il materiale - in modo non reversibile - da uno stato plastico ad anidro. Quando la cottura avviene a 1100° in stampi in gesso, il materiale che si ottiene è klinkerizzato: un prodotto omogeneo, uniforme, estremamente dettagliato nelle sue forme.

Logica Plana Klinker

Con la cottura i coppi e le tegole raggiungono quelle prestazioni che le rendono “preziose”:

  • la perfetta tenuta all’acqua

  • la resistenza meccanica

  • la resistenza agli sbalzi termici

  • la resistenza al gelo

  • la durabilità

  • quelle colorazioni inconfondibili, tipiche del paesaggio italiano nelle sue varietà

L’evoluzione dell’elemento in cotto: dal profilo tradizionale al tetto contemporaneo

Come abbiamo sottolineato, quando si sceglie un tetto tradizionale spesso ci si affida al laterizio ed alle diverse forme che ha assunto nel tempo per assecondare necessità differenti. Per assicurare e privilegiare la funzione di impermeabilizzazione primaria - quindi di tenuta all’acqua - il manto deve derivare dalla sovrapposizione o dall’incastro di elementi contigui.
Già in epoca romana compaiono i sistemi “maritati” in cui le tegulae piane venivano sormontate in corrispondenza dei bordi laterali dagli imbrices curvi -, noti anche ai greci, agli etruschi ed al mondo arabo, secondo un sistema che è ancora molto diffuso in Centro Italia.

tegola argillaTegola romana

Avanzando nella storia e giungendo al Medioevo, assistiamo alla diffusione della tipologia che tutti siamo abituati ad osservare nei nostri centri urbani: il coppo; file parallele di elementi curvilinei in cotto vedono unirsi parti concave (i coppi di coperta) a parti convesse (i coppi di canale).

Coppo trafilato AlpinoCascina tetto bassa pendenza

BMI Wierer propone differenti tipi di coppi, più tradizionali o più evoluti sia in termini dimensionali, sia relativamente a quei dettagli tecnici a cui si demandano le modalità di posa e una maggiore stabilità. Il dentello di arresto, ad esempio, compare nei Paesi Nordici proprio per far fronte alle quelle elevate pendenze delle falde di cui si necessitava per smaltire rapidamente l’acqua meteorica.

Coppi misti

Continuando con l’evoluzione dei profili, è a partire dal 1200 che nei Paesi Bassi si assiste all’introduzione di una tegola caratterizzata da una parte curva affiancata ad una piana: l’antesignana della tegola portoghese e della tegola olandese.

portoghese

Con l’avvento industriale, nella prima metà dell’800 viene brevettata dai fratelli Gilardoni la tegola Marsigliese; un elemento piano destinato ad avere un successo straordinario: per la sua particolare resistenza all’azione del vento, dovuta all’incastro reciproco lungo tutti i lati ma anche perché rappresenta il primo esempio di produzione industriale di una tegola ottenuta per estrusione e/o per pressatura entro appositi stampi. La tegola Marsigliese diviene di moda nei quartieri dei villini di inizi Novecento e in alcuni centri di villeggiatura al mare. La sua diffusione si traduce così in tipicità e prestazionalità, tanto da rendere questa tegola l’unico materiale “moderno” ammesso normativamente lungo la costa ligure.

Vario 5 Marsigliese

Una più recente evoluzione della tradizione è rappresentata da Coppo Domus: una tegola che pare fatta a mano, estremamente stabile e facile da posare, per un tetto tradizionale nell’estetica e semplice nella sua realizzazione.

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Per rispondere a tutte le necessità formali contemporanee pur garantendo quella tradizionalità materica, BMI WIERER propone alcuni modelli di tegola in cotto accattivanti e “preziosi”, poiché ottenuti mediante quella particolare produzione in stampi in gesso e a temperature elevate di cui si accennava sopra ed il raggiungimento di una resistenza meccanica davvero eccellente.

Quando desideriamo assecondare gusti più classici possiamo così pensare al profilo curvilineo della Portoghese sinistra (dal più noto tono rosso a quello ardesiato) o alla forma ormai consolidata della Marsigliese Klinker Virtus (dalle medesime colorazioni);  se invece vogliamo rivisitare il tetto italiano secondo logiche più attuali, è possibile rivolgersi alla Logica Plana Klinker, una tegola di design dal profilo lineare ed innovativo, con colorazioni che giocano sull’ardesia e sul testa di moro, per definire tetti rispettosi del contesto ma attraverso i quali desideriamo sottolineare la contemporaneità.

Ogni profilo è caratterizzato naturalmente da dimensioni, pendenze minime di utilizzo, passi di posa e distribuzioni differenti, da valutare al momento della scelta in relazione ai luoghi, alle geometrie ed alla collaborazione con il sistema stratigrafico sottostante.

Indipendentemente dal profilo scelto, affinchè il manto sia funzionale e garantisca la corretta tenuta all’acqua, è indispensabile prevedere tutti i pezzi speciali coordinati necessari, ognuno dei quali è deputato ad assolvere una specifica funzione: l’aerazione, il controllo della caduta della neve, l’eventuale sfasamento tra le file, i colmi, i finali, le tegole di intersezione (tre vie, quattro vie..) e via dicendo.

L’esperienza di BMI WIERER è messa al servizio di chi vuole realizzare un nuovo tetto o rifare la sua copertura: attraverso BMI EXPERT, il servizio tecnico gratuito e consulenziale, aiuta il privato, il suo progettista di fiducia e/o l’impresa scelta, nell’individuazione del più adeguato profilo, nel rispetto delle norme, delle eventuali prescrizioni locali e delle tipicità climatiche e dell’immobile. 

L’azienda può suggerire la soluzione tecnicamente più corretta, prevedendo soluzioni garantite e compatibili tra loro.

E’ una realtà produttiva e commerciale diffusa sull’intero territorio italiano, in grado di affiancarti tecnicamente e commercialmente ovunque tu sia. 

Può suggerirti imprese e/o artigiani qualificati, esperti e certificati, qualora tu non ne abbia uno a cui affidarti; con BMI ROOFPRO  potrai contattare posatori formati, abituati ad utilizzare tutte le soluzioni di cui BMI WIERER dispone. 

BMI WIERER non si ferma qui: potrà esserti di supporto per ogni modifica che vorrai apportare in itinere, seguire il cantiere e le fasi post vendita, con operatori territorialmente competenti e presenti in ogni momento.




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