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L’intervento di ristrutturazione del tetto del Teatro Regio a Torino ha riguardato la parte realizzata dall’arch. Alfieri, primo architetto del Re.
L’edificio, situato in una zona storica della città, è sottoposto a vincoli dalla Sovraintendenza, che richiede di operare con cura, tutelando l’estetica ed il sistema costruttivo preesistente.
Il rifacimento è stato progettato ed eseguito valutando l'importanza e la peculiarità di alcuni componenti dello stesso:
Quando ci troviamo ad intervenire su un edificio tradizionale, in un centro storico od in campagna, sovente ci confrontiamo con un tetto semplice, caratterizzato solo dalla sua struttura portante, frequentemente in legno, su cui poggia il manto fatto di tegole o coppi. Oggi le necessità sono diverse; si devono soddisfare esigenze di:
Ed ecco che, per rispondere a tutto ciò, la nostra copertura deve necessariamente comporsi di strati interagenti, aventi tutti una specifica funzione: l’insieme di questi strati assicurano il buon funzionamento del tetto di oggi.
Se devi realizzare un intervento sul tetto puoi chiedere un supporto tecnico al team di BMI Expert. Potrai confrontarti per definire la soluzione migliore per le tue esigenze di progettazione ricevendo anche un fascicolo tecnico.
Ecco come l’Impresa Edilgamma srl, esecutrice dei lavori, è intervenuta sul tetto del Teatro Regio e come, analogamente, dovrete fare su una copertura tradizionale.
Lavorare sul tetto del teatro Regio non è uno scherzo!
Da un lato la vista della città, dei monti e della collina è un vero spettacolo. Anche l’articolata copertura del teatro, nascosto dall’edificio della cui copertura ci siamo occupati, è un gran bel vedere, con le sue superfici sinuose definite con sapiente maestria dall’arch. Mollino negli anni ’60, in collaborazione con l’ing. Felice Bertone.
Tuttavia è indispensabile lavorare in quota in sicurezza. Per questo l’Impresa Edilgamma srl ha previsto l’inserimento di un dispositivo anticaduta in sommità, Vitasafe PRO, sistema deformabile in acciaio inox, certificato secondo le norme in vigore, utilizzabile da tre operatori contemporaneamente, le cui caratteristiche dimensionali lo rendono anche poco impattante sotto il profilo estetico, nel rispetto del contesto in cui si opera.