Come ristrutturare il tetto di edifici religiosi

Una nuova copertura per la Chiesa cimiteriale di San Lorenzo Martire
ristrutturare chiesa coppo borgo
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La Chiesa di San Lorenzo Martire: un po’ di storia

La chiesa cimiteriale di San Lorenzo Martire sorge a Capizzone, un piccolo paesino della Valle Imagna, nel bergamasco. Il luogo ha un significato artistico e devozionale importante per gli abitanti della zona, i cui paesaggi racchiudono un notevole patrimonio storico e culturale.

L’edificio religioso si è trasformato nel tempo ed ha visto intervenire maestranze non di poco conto.

Nella zona erano già presenti edifici religiosi a servizio della comunità: nella località Cà Pisoni (oggi Capalio), sorgeva una prima parrocchiale, consacrata nel 1621 ed abbattuta nella prima metà del 1800, di cui è ancora oggi visibile la torre campanaria.

Nel 1810 diviene Chiesa parrocchiale il vicino antico Oratorio situato in località Robadello, noto perché in esso era avvenuto un fatto miracoloso. Anche di questo edificio è ancora visibile la parte presbiteriale coperta di affreschi e stucchi.

L’edificio che osserviamo oggi è stato consacrato nel 1870, ma ha subito rimaneggiamenti all’inizio ed alla metà del ‘900: è caratterizzato da una facciata in stile Neogotico fiorito (a cura dell’arch. Romolo Squadrelli), da affreschi interni realizzati da personaggi quali Antonio Sibella, Luigi Tiraboschi, Giuseppe Riva, Vittorio Manini (alcuni dei quali illustri artisti valdimagnini) e da arredi e sculture opera dell’artigianato locale del XVII secolo.

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Le problematiche della copertura...

È frequente che le costruzioni religiose debbano subire piccoli interventi di ristrutturazione.
Il tetto, rifatto l’ultima volta negli anni ’80, ha evidenziato le classiche problematiche delle coperture obsolete: si osservavano, infatti, frequenti infiltrazioni di acqua piovana imputabili alla rottura delle tegole ed al loro spostamento.

Queste tematiche andavano risolte tenendo conto delle esigenze di tutela e conservazione degli apparati decorativi.

Grazie alla sinergia tra Curia Vescovile e Soprintendenza per i beni architettonici di Milano si è giunti ad una soluzione che coniugasse esigenze di salvaguardia e valorizzazione a performance adeguate attraverso la definizione di un “pacchetto” integrato in cui ogni strato funzionale – quello di ventilazione, di isolamento e di impermeabilizzazione – contribuisce in maniera sinergica alle prestazioni della copertura.

Tegole minerali per una posa facile e duratura

La scelta è ricaduta su tegole minerali, quindi a base cementizia, decisamente più resistenti alle sollecitazioni, alle variazioni termiche, ma anche facili da posare e garantite per lungo tempo.

La tegola Coppo del Borgo posta sulla copertura dell’edificio principale asseconda, per forma e colore, la tipologia tradizionale e garantisce una durata del sistema per 50 anni; la scelta del manto da posare sull’ala laterale, invece, è stata condizionata dalla bassa pendenza che la caratterizza.

La tipologia di tegola, quindi, contribuisce a potenziare la funzionalità del sistema, mantenendo integre le valenze artistiche e paesaggistiche dell’insieme.

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