Un caso di Superbonus al 110% in un mini condominio

Il Superbonus 110% e gli altri bonus edilizi hanno migliorato e stanno migliorando l'efficienza energetica delle abitazioni, ma forniscono anche un rinnovamento estetico degli immobili, di cui spesso beneficia il tetto. Vediamo un esempio.
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L’abitazione ante intervento

Nel torinese, ad una trentina di chilometri dal centro città, in un contesto facilmente raggiungibile grazie ai collegamenti anche ferroviari, abbiamo recentemente incontrato la proprietaria di una villa bifamiliare che ha compreso e colto le opportunità correlate ai Superbonus, vedendo in questa manovra la possibilità di concretizzare ulteriormente quei principi di sostenibilità che da tempo persegue in varie forme.

La costruzione è stata realizzata nel 1995 da due sorelle ormai in pensione – di cui una era la madre dell’intervistata, che da anni vive lì oggi con la sua attuale famiglia - desiderose di una vita più semplice e tranquilla, lontana dalla città. Gli strumenti urbanistici allora vigenti autorizzavano la realizzazione di un edificio la cui cubatura era tale da ospitare, in luogo di quell’ampio prato aperto, due famiglie, che poco tempo dopo qui si sono stabilite, desiderose di vicinanza reciproca ma nel rispetto della propria privacy. Per questo l’edificio è caratterizzato da due corpi uguali e simmetrici, collegati da un porticato comune che ospita dei vani tecnici: una geometria specchiata, che unisce ma nel contempo contiene le interferenze.

Già in origine il processo di edificazione non è avvenuto secondo logiche tradizionali, non tanto relativamente alla scelta tipologica e formale, quanto alla caratterizzazione costruttiva. Si è trattato infatti di una prima forma di prefabbricazione, attraverso un sistema di involucro composto da pareti modulari accoppiate in cemento armato miscelato ad argilla espansa, comprendente internamente uno strato in polistirolo, affatto frequente all’epoca. Una soluzione decisamente all’avanguardia anche perché mista: la suddivisione degli spazi interni, infatti, è avvenuta attraverso tramezze in mattoni forati classici. La concezione dell’involucro, tuttavia, era già innovativa ed evidenziava un interesse all’avanguardia specie in termini economici ed energetici. 

La copertura è stata intesa secondo la tradizione specie nella sua conformazione geometrica ed estetica: su un’orditura lignea poggiavano delle tegole portoghesi in laterizio (già allora di Braas) ma con la previsione di un minimo di coibentazione, data da circa 6 cm di polistirene sulle falde inclinate. Questo ha permesso alla proprietaria, allora adolescente, di dormire in mansarda fino al 2003-2004. Quando il potere isolante dello strato è venuto meno – ed in contemporanea si è iniziato ad assistere ad un aumento progressivo del caldo estivo – quelle camere sono risultate invivibili. Il rifacimento della copertura nei suoi strati stratigrafici, pertanto, risultava davvero prioritario.

Intervento // Sostituzione manto di copertura

Impresa edile // Ricos srl

Area Geografica // Montanaro (TO)

Tipologia edificio // Villa bifamiliare

Tipologia Tetto // Tetto a falda

Materiali // Tegal Innotech - Barriera al vapore Roller 1300 2S - Termoisolante Unitherm Evolution - Membrana traspirante Divoroll Top RU

Gli interventi trainanti e trainati accanto ai lavori di ristrutturazione

È frequente osservare come le logiche dei vari bonus edilizi previsti dallo Stato spesso si affianchino ed in taluni casi si intersechino. Qualunque edificio, dopo 30 anni di utilizzo, inizia a richiedere una manutenzione che non è più solo ordinaria. Così i proprietari si sono rivolti ad un’impresa che comprende al suo interno un pool di progettisti che si sono occupati di tutto: dalle valutazioni iniziali allo Studio di fattibilità, dalla progettazione esecutiva alle formalità procedurali, fino ad arrivare all’esecuzione delle opere. Un unico interlocutore che ha permesso ai committenti di vivere in serenità la trasformazione.

La proprietà necessitava intanto di attuare alcuni interventi di ristrutturazione al 50%, tra i quali rientravano:

  • il rifacimento dei pavimenti e dei servizi igienici;

  • la sostituzione del manto di copertura;

  • la distribuzione dei dispositivi anticaduta.

L’ulteriore finestra fiscale che nel 2020 si è aperta con le detrazioni al 110%, tuttavia, ha indotto i proprietari ad operare in modo più significativo sull’involucro: perché un edificio così vasto ed indipendente necessita di essere costantemente rinnovato specie negli elementi di involucro, per ottimizzare la risposta energetica e la gestione economica. Argomenti, questi, assolutamente nel cuore della famiglia, che ha ben presente l’obiettivo dell’autosufficienza energetica.

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Attraverso la modellazione energetica sono stati individuati gli interventi trainanti:

  • la realizzazione di un cappotto termico in 10 cm di EPS che, affiancato alle pareti già precoibentate, ha cambiato significativamente la vivibilità interna degli spazi in tutte le stagioni;

  • la definizione di un analogo cappotto orizzontale nel porticato e nell’autorimessa posta al livello seminterrato;

  • l’integrazione del sistema isolante presente sulle falde con ulteriori 10 cm di EPS;

  • la sostituzione della caldaia che inizialmente già era ibrida a metano, solare e biomasse con accumulo ed oggi vede sostituita la parte a metano con una pompa di calore;

...e gli interventi trainati:

  • rifacimento dei serramenti;

  • la sostituzione dei sistemi oscuranti;

  • sostituzione del fotovoltaico posato una decina di anni fa in virtù di un finanziamento regionale con un sistema meno impattante e di maggior potenza, posto in aderenza.

La somma di queste lavorazioni ha permesso il salto dalla classe energetica D alla B ma soprattutto la possibilità di spegnere il riscaldamento alle 8 di mattina e di riaccenderlo alle 18, quando la famiglia torna a casa, in totali condizioni di benessere interno. Gli interventi sono in via di ultimazione ed i cambiamenti effettivi non sono ancora misurabili, ma siamo certi che entro pochi mesi si potranno apprezzare consistenti risparmi in bolletta.

Quali vantaggi agendo sul tetto

Da un tetto “di vecchia concezione” o non più funzionale, perché usurato, può esprimersi una cospicua dispersione termica. 

Per questo è indispensabile definire un nuovo sistema stratigrafico le cui componenti funzionali e materiche concorrano, insieme e per le proprie specificità, a definire il massimo risultato in termini di:

  • contenimento di energia prodotta all’interno dell’abitazione;

  • eliminazione, per quanto possibile, delle dispersioni verso l’esterno;

  • definizione delle più adeguate condizioni di comfort interno anche in estate;

  • limitazione di un ulteriore apporto impiantistico, costoso ed impattante;

  • riduzione dei costi in bolletta;

  • contenimento degli impatti sull’ambiente;

  • durabilità del sistema dell’intero immobile.

Nel caso specifico l’impresa che si è occupata del tetto, Ricos srl, si è avvalsa di BMI Expert, il servizio consulenziale gratuito messo a disposizione da BMI WIERER per le valutazioni di natura tecnica.

Confrontandosi con le necessità energetiche e quelle esecutive, nonché in virtù della geometria del tetto, che non presentava criticità evidenti (specie in termini di pendenza, attestata sui 24°), si è optato per una soluzione stratigrafica definita da:

  • struttura lignea;

  • assito di partenza;

  • membrana schermo barriera al vapore di tipo Roller 1300 2S composta da bitume rinforzato con poliestere;

  • 16 cm di termoisolante in polistirene espanso sinterizzato sagomato in doppia densità UNITHERM EVOLUTION, la cui parte interna è realizzata con polistirene espanso in aggiunta di grafite. I pannelli sono dotati di listelli in legno di abete rifinito 4 x 4 cm inseriti nella mezzeria longitudinale, per facilitare la posa della tegola e garantire una sezione di ventilazione maggiore di 200 cm²/m, come previsto da norma UNI

  • membrana a protezione ulteriore dello strato coibente, sintetica traspirante e impermeabile all’acqua di tipo Divoroll Top RU composta da filamenti in polipropilene a quattro strati (con rete) laminati a freddo e due bande adesive acriliche.

In merito al manto di copertura, la committenza desiderava allontanarsi un poco dal tradizionale profilo curvilineo rivolgendosi verso una forma più contemporanea e accattivante. Aveva osservato e gradito parecchie realizzazioni eseguite in zona con Tegal Innotech, la tegola in cemento di BMI WIERER dal profilo innovativo, preferendone una colorazione “testa di moro”, più calda e adatta alla casa.

Tegal Innotech, garantita 30 anni in termini di impermeabilità all’acqua, resistenza al gelo e disgelo e resistenza al carico di rottura a flessione, era ben nota all’impresa, che l’aveva già utilizzata, ne conosceva le modalità di posa e si è incaricata di far visionare i campioni, così da mediare tra le esigenze estetiche delle due famiglie. Il risultato è una bellissima copertura, nuova, funzionale ed efficiente, calda ma moderna oltre che sicura, dal momento che la committenza ha richiesto la predisposizione di dispositivi anticaduta puntuali, a cordino, a basso impatto formale, per consentire a chi farà manutenzione di agire in sicurezza.

Scarica la relazione tecnica della case history di Montanaro (TO)

Troverai stratigrafie, verifiche termo-idrometriche, dettagli costruttivi e schede tecniche dei materiali e degli accessori che compongono il fascicolo tecnico di BMI Expert di Montanaro (TO).

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I dettagli dell'intervento

Il rifacimento di un tetto a falda con Superbonus al 110% in un mini condominio con BMI Expert

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